Il sogno diventa realtà
di Marina Ristè
Fra le immagini sfocate che si susseguivano una dopo l’altra mescolandosi fra loro, vidi apparire un viso che diventava sempre più nitido e all’improvviso…
- Ma quella sono io!
Ero lì sul palco mentre in platea le persone mi chiedevano della mia passione di scrivere; non credevo ai miei occhi, eppure era tutto vero; i libri, i giornalisti e un fiume di domande.
- Mi dica signorina Stivens ha mai avuto il blocco dello scrittore?
- Si dopo i 20 anni…Non ricordo bene la data ma sicuramente era non più tardi dei 28. Però non mi chieda come ho fatto a superarlo che non lo so.
- …Ma ci sarà qualcosa che le è rimasta impressa.
- Ricordo soltanto che non volevo più scrivere, forse per il gran dolore di aver perso un amico a cui avevo dedicato tante poesie; credo che sia stato più forte il dono di scrivere che tutto è cambiato in un lampo.
- Può dirci ora chi è o qual è la sua fonte d’ispirazione?
Soltanto la fantasia e la creatività a mio giudizio non sono sufficienti.
- Posso parlare per me perché non so cosa sentono gli altri scrittori, a me lo spunto posso prenderlo da qualsiasi cosa; una volta ho scritto un racconto guardando una foto appesa al muro nella casa al mare. Però…può essere un film che mi dà l’idea, una canzone, un oggetto, una parola, una persona; ora non saprei dirle cosa, ma le assicuro che se mi metto al computer e ho una traccia, saprei crearle qualcosa sul momento e può essere una poesia, una favola, un racconto, un romanzo, poi dipende dal tempo che ho a disposizione.
- Ma non è mai stanca?
- Sicuramente come tutti, però se devo dirle la verità…Non smetterei mai di scrivere e più lo faccio e più aumenta la mia fantasia.
- Non ha mai pensato di creare una casa editrice?
- Si, ma ci vuole troppo impegno e soldi che non ho, io faccio tutto per passione e ho già aiutato per cinque anni gli altri scrittori ad emergere e se mi capita ancora lo faccio perché m’interesso di pubbliche relazioni. In passato ho coordinato anche cantanti, musicisti e un gruppo musicale per tre anni a cui scrivevo le parole, infatti sono iscritta alla Siae come autrice del testo letterario e compositrice melodista, ma non scrivo la musica.
- Se è così brava perché non scrive per lavoro?
- E’ una bella domanda, non ho il nome importante da far vendere migliaia di libri.
- E lo farebbe su commissione?
- - Si naturalmente.
- - Ma poi non avrebbe gelosia per il suo scritto?
- No a patto che mi viene pagato e so dentro di me di far felice una persona; solo chi è invidioso si preoccupa degli altri, a me piace scrivere perché amo farlo.