Sorelle "tempestose"


bronteIl successo delle sorelle Bronte echeggia, ancora oggi, nelle librerie, nei salotti letterari, nelle case di donne che, come allora, rimangono affascinate dai loro romanzi. Ci sono tutti gli ingredienti: passioni, emozioni, sottili giochi di seduzione... Anche il cinema ne è rimasto folgorato, trasformando le parole in immagini...

di Elena Romanello

 

Se Jane Austen ha inventato il genere chick lit, con le schermaglie tra i sessi e la ricerca di un proprio equilibrio, le sorelle Bronte, tre ragazze cresciute nelle lande desolate dello Yorkshire, hanno creato il romanzo d'amore passionale ma anche la storia d'identità protofemminista.

Jane Austen è oggi la grande protagonista in libreria e non solo con riedizioni dei suoi romanzi, riletture in chiave dall'horror al giallo, adattamenti cinematografici, storie biografiche vere e presunte, ma le sorelle Bronte non sono da meno, anzi i libri e i film a loro dedicati stanno crescendo in modo esponenziale.

Purtroppo nel nostro Paese non arrivano in generale doppiati gli sceneggiati inglesi della BBC, che spesso dedicano opere ai romanzi delle Bronte, se si esclude un Jane Eyre che è girato qualche anno fa, per cui le appassionate e gli appassionati si affidano al mercato in lingua originale, ufficiale o meno.

È dell'anno scorso il piacevolo romanzo di Syrie James, già autrice de Il diario di Jane Austen, I segreti perduti delle sorelle Bronte, uscito per Piemme, che racconta in tono romanzesco ma abbastanza fedele la biografia in particolare di Charlotte, autrice di Jane Eyre, l'unica delle tre sorelle a vivere qualche anno in più e a viaggiare anche lontano dalla casa del reverendo suo padre nelle brughiere sperdute, alla quale finì comunque per tornare.

Sempre sullo stesso tono è Romancing Miss Bronte di Juliet Gael, novità Tea, che racconta le vite delle tre sorelle, tra amore e letteratura, non dimenticando che dovettero fingersi tre uomini per portare l'attenzione dell'editoria sui loro libri, capaci di trattare argomenti per l'epoca scabrosi come le passioni travolgenti oltre le differenze di classe e ogni limite in Cime tempestose di Emily, il lato oscuro delle classi agiate in Agnes Grey, la ricerca di una identità di se stessa e di rispetto come donna in Jane Eyre.

Proprio a Jane Eyre è stato dedicato un seguito, La figlia di Jane Eyre di Elizabeth Newark, che immagina le avventure della figlia di Jane e Rochester, tra balli e un passato mai dimenticato che emerge, raccontando un romanzo che non fa sfracelli come spesso è capitato ai seguiti. Del resto, di una lettura alternativa di Jane Eyre si era già occupata la nostra Bianca Pitzorno, impareggiabile scrittrice di romanzi, in La bambinaia francese, storia dal punto di vista di Berta, l'infelice moglie di Rochester, qui eroina della storia.

Sfruttando l'interesse costante per il fantastico in letteratura la Fazi editore presenta invece un seguito tra fantasmi e presenze che tornano, Io sono Heathcliff dell'italiana Desy Giuffrè, da sempre appassionata delle sorelle Bronte e della cultura vittoriana, che racconta di un seguito oggi della vicenda d'amore e di morte tra Catherine e Heathcliff, dove due ragazzi di oggi si trovano a dover rivivere quella storia di tanti anni fa ma ancora capace di commuovere con la sua assolutezza di passione, contro tutto e tutti.

Al cinema, dopo la versione di Jane Eyre di metà anni Novanta diretta da Franco Zeffirelli con Charlotte Gainsborough e William Hurt, l'anno scorso è arrivata una nuova Jane Eyre, per la regia di Cary Fukunaga con Mia Wasikowska, già Alice per Tim Burton, e Michael Fassbender, che cambia la scansione temporale degli eventi e asciuga la storia, ottenendo comunque un risultato affascinante.

Il prossimo appuntamento cinematografico con le sorelle Bronte è con Cime tempestose, firmato da una donna, la regista Andrea Arnold, ambientato sempre nelle brughiere dello Yorkshire, ma dove l'impetuoso Heathcliff diventa, forse in maniera un po' troppo anacronistica, un ragazzo di colore, ma dove la carica di passione e amore totale e folle resta uguale. Speriamo che non resti inedito, come un'ottima versione di una quindicina d'anni fa, con Juliette Binoche e Ralph Fiennes nei ruoli dei due protagonisti, reperibile solo in lingua originale.

Non sarebbe male inoltre, per chi ama le sorelle Bronte, recuperare un film francese di fine anni Settanta, Les soeurs Bronte di André Techine, reperibile sul mercato d'oltralpe, che racconta le vicende umane e culturali delle tre appassionate donne del Yorkshire, affidandosi ai volti di Marie France Pisier, Isabelle Adjani e Isabelle Huppert nei ruoli rispettivamente di Charlotte, Emily e Anne.

Tre donne capaci quindi di parlare ancora al pubblico di oggi, parlando di passioni e amori, di rimpianto e dramma, ma anche di coscienza di sé e di valore di ciascun essere vivente, in particolare se si tratta di una donna. C'è chi le legge ammaliato dalle loro storie d'amore, comunque insolite (sia Cime tempestose che Jane Eyre non sono certo vicende scontate), c'è chi ama la loro visione disincantata della società vittoriana, c'è chi apprezza le loro eroine determinate senza essere noiose. Ma in ogni caso le sorelle Bronte dimostrano di avere ancora molto da dire al pubblico di oggi.

Elena Romanello -

Torinese, classe 1968, lavora come bibliotecaria, è giornalista presso diversi giornali on line e cartacei, e ha scritto e scrive sia saggi che romanzi fantasy. Si occupa di tematiche al femminile e femministe, diritti civili, animali, cultura in generale, con particolare attenzione per libri e fumetti.

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