Il tesoro tra le mani
di Francesca Girardi
Come faremmo senza i libri? Che sono una sorta di "vita nella vita", una specie di doppia esistenza che, come in un gioco di specchi e rimandi, rimbalza tra carne e carta...
I libri, che mondo nel mondo.
Una dedica al caro libro, un oggetto che può apparire statico ma in realtà, prende vita.
Come?
Nel modo in cui lo si comprende…
Andare in libreria! Che bella avventura, e non esagero.
Che si tratti di una “storica” libreria di paese o di una libreria in franchising, credo sia com’essere alla ricerca di un tesoro.
Mentirei se negassi che l’atmosfera calda, un po’ retrò, di una piccola libreria gestita ancora in maniera, come posso dire… artigianale, non abbia del fascino di per sé. Magari guardandola anche solo dall’esterno, attraverso le vetrine, è già in grado di svelare il valore del suo contenuto. Anche una libreria che appartiene a una grande catena racchiude la stessa virtù, ma l’esprime magari in maniera più esaltante, d’effetto.
I libri sono pur sempre portatori di tesori, sia che si trovino su uno scaffale impolverato, oppure su una mensola ultramoderna e, perché no, in mostra all’aria aperta, su una bancarella di mercato.
E mi piace utilizzare la parola tesori perché credo che chi si appresta alla lettura di un testo, si leghi ad esso in maniera molto personale; non è detto che chi sperimenta la stessa lettura possa poi cogliere e condividere gli stessi significati o esser stato catturato dalle stesse parti.
È come avere in mano una bussola: siamo poi noi a decidere in quale direzione andare.
Talvolta mi chiedo se quando entriamo in libreria, entriamo per cercare il libro o è il libro che attende di essere scoperto…
Eccoli, son lì!
In fila, dritti sulle loro schiene: qualcuno è più alto, qualcuno più basso e sì!
Ce ne sono di diverse misure: snelli, cicciotti, alti, piccoli oppure ancora più piccoli.
Tutti son sempre osservati, scorsi con lo sguardo, talvolta lasciati lì, a riposare, per lasciare che l’occhio di qualcun altro ne sia attratto.
Alcuni sono spesso richiesti ancora prima di essere notati. Altri, invece, proprio perché in disparte, attirano maggiormente l’attenzione.
Pochi rimangono fermi nella stessa posizione.
Può capitare che per un po’ si sentano abbandonati, ma poi anche per loro arriverà il momento.
Tutti viaggeranno e vedranno posti diversi, si accomoderanno in luoghi ameni, divertenti oppure tristi, malinconici ed è proprio qui che, magari,
saranno riferimento silenzioso o compagno di avventure.
Profumeranno di emozioni, momenti e sensazioni uniche. Rallegreranno le ore, terranno compagnia quando la solitudine sarà l’unica presenza.
Forse passeranno di casa in casa, di mano in mano oppure, pur restando nello stesso posto, sempre dritti in compagnia di altre schiene dritte, saranno mostrati per quel ‘quid’ particolare che contengono.
Potran essere doni delicati e portatori di dediche e messaggi.
Ma potranno anche non essere ben’accetti e restare incompresi: non abbiate paura, prima o poi, qualcuno si accorgerà di loro e riscopriranno d’esser vivi…
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