Editori indipendenti: Aìsara


Aisara

Aìsara è un meraviglioso esempio non solo di come si possa fare un’editoria che sia insieme di qualità e di richiamo per i lettori ma anche di come si possa realizzare un progetto editoriale di respiro nazionale e internazionale mantenendo le radici ben piantate nella propria terra, in una Sardegna troppo spesso tenuta ai margini delle iniziative culturali e letterarie. Per sopperire a questa mancanza di luoghi, fisici e non, d’incontro Aìsara insieme a un più ampio collettivo supporta la rete Lìberos, un’associazione di persone che difende e diffonde la lettura come elemento di ricchezza e coesione per la comunità (se volete dare un’occhiata questo è il loro sito: http://liberos.it/). Aìsara è composta da una redazione tutta al femminile che per questa occasione ha la voce di Francesca Casula, che gentilmente ci ha dedicato parte del suo tempo per rispondere alle nostre domande.

 

Chi è e come nasce Aìsara?

Aìsara è una casa editrice nata da un’idea imprenditoriale (sembra impossibile ma è così). Fin dall’inizio, il suo fondatore aveva in mente un progetto di respiro nazionale, pure con le difficoltà che una posizione eccentrica presenta.

 

Dopo sei anni dalla nascita della casa editrice siete in grado di stilare un primo bilancio? Quali sono gli obbiettivi raggiunti e quelli da raggiungere?

Gli obiettivi più importanti raggiunti in questi anni sono stati sicuramente la costruzione di un catalogo coerente, la distribuzione nazionale (arrivata solo l’anno scorso – da quest’anno abbiamo anche la distribuzione nella penisola iberica) e la presenza fissa alle fiere più importanti. Questo per quanto riguarda gli obiettivi misurabili. Poi ci sono quelli più impalpabili ma per noi altrettanto importanti: la fiducia di molti lettori e librai che ora ci conoscono e che prendono i nostri libri “a scatola chiusa”, autori importanti e noti che si dicono orgogliosi di pubblicare per Aìsara, ma anche la gratitudine di quelli che hanno esordito con noi, in tutti i sensi, dato che ci sentiamo anche noi, dopo sei anni, ancora esordienti. Ora non ci resta che vincere un Campiello e siamo a posto :-)

 

Cosa cerca Aìsara in un libro da proporre nel proprio catalogo?

Qualcosa di speciale, qualcosa che lo distingua da quelle schiere di libri tutti uguali che già si trovano nelle librerie. Tutti ci lamentiamo che si pubblicano troppi libri: noi cerchiamo di pubblicare quelli che secondo noi aggiungono qualcosa all’esistente.

 

Aìsara ha una sola collana per la narrativa, chiamata appunto “narrativa”. Perché avete deciso di proporvi ai lettori con una collana così generica? Non ritenete che sarebbe stato più vantaggioso creare dei percorsi ben precisi che vi aiutassero a differenziarvi nel panorama editoriale?

Ti ringrazio per questa domanda: è la prima volta che qualcuno ce la fa e mi dà la possibilità di spiegare una cosa per noi molto importante: che la letteratura e la lettura non hanno aggettivi. Straniera o italiana, noir o no, che differenza fa per chi legge tanti libri? Davvero c’è qualcuno che entra in libreria e dice “Vorrei un romanzo italiano, uno spagnolo e due americani… Ah, se avesse anche un romeno sarebbe fantastico… L’italiano lo vorrei vivo e lo spagnolo donna, per favore”. Il lettore che abbiamo in mente ci assomiglia, e noi leggiamo tanto e senza pregiudizi. Quello che vogliamo leggere – e dunque pubblicare - sono libri “diversi”, in qualche modo.

 

Com’è fare editoria in Sardegna? Sentite la distanza dai centri dell’editoria italiana?

Gli inconvenienti ci sono, è chiaro che Cagliari non è l’ombelico del mondo, e per raggiungerlo, questo ombelico (che sia Milano, Torino, Roma o Mantova), dobbiamo sempre prendere un aereo. Per ovviarli, abbiamo un ufficio stampa a Milano e il magazzino editoriale a Verona. Però da quest’anno c’è anche un vantaggio: il fatto che in Sardegna sia nata e operi Lìberos, una rete solidale di editori (rigorosamente NO EAP), scrittori, agenzie letterarie, librerie, biblioteche, associazioni culturali che auguro ad ogni regione di creare ci mette per una volta in condizione privilegiata proprio per il fatto di essere qui e non altrove. Per una volta, siamo nell’ombelico del mondo.

 

Nel percorso che dovrebbe portare i vostri libri nelle mani dei lettori qual è, dal vostro punto di vista, il più grande ostacolo?

Il sovraffollamento delle librerie, naturalmente, e la conseguente durata effimera della vita del libro. I nostri libri hanno bisogno di tempo, per farsi conoscere, perché è soprattutto il passaparola a farli emergere, non i cartelloni sugli autobus o le interviste in tv, e quindi è il tempo della lettura quello di cui hanno bisogno. Ma forse non solo i libri, ad aver bisogno di tempo: penso che il tempo della lettura sia qualcosa che dovremmo riconquistare un po’ tutti.

 

Volete presentarci un autore che ritenete particolarmente rappresentativo della casa editrice?

Facciamo uno strappo alla regola, o meglio alla richiesta, e ve ne presentiamo due: André Héléna e Pablo d'Ors. Il primo, scrittore francese considerato in patria il padre del genere noir, è stato per Aìsara il primo importante passo verso la scoperta di talenti letterari nascosti. E infatti è stata la prima casa editrice a pubblicare i suoi romanzi (una dozzina per il momento, ma ne verranno altri) in Italia; tra l'altro e a novembre, per celebrare i quarant'anni dalla sua scomparsa, pubblichiamo l'antologia Le Prince Noir, una raccolta di racconti di dodici scrittori di genere italiani che hanno prestato il loro talento e la loro inventiva per ricreare le atmosfere che hanno reso celebre Héléna.

E poi sicuramente Pablo d'Ors, del quale Aìsara ha appena pubblicato una raccolta di racconti dedicati, ispirati, permeati dai grandi della letteratura mondiale. Il debutto, così si intitola il libro, è il vero debutto letterario di Pablo d'Ors ma anche il primo di una lunga serie di pubblicazioni, dove il lettore che ha un certo gusto per la lettura e per la letteratura troverà pane per i suoi denti.

 

Possiamo avere un’anticipazione dei vostri prossimi progetti?

Noi, si sa, pubblichiamo pochissimi italiani. Un libro “speciale”, come piace a noi, è il romanzo di Nicoletta Salomon, in libreria a ottobre. S’intitola Non chiedermi niente e lo presenteremo al mondo al Pisa Bookfestival.

Sara Meddi - redattore.

Sara è nata 27 anni fa vicino Roma. Con ostinata tenacia si sta laureando in Lettere classiche alla Sapienza e, sempre con ostinata tenacia, lavora da qualche anno nell'editoria romana. È caporedattrice della rivista La stanza di Virginia.

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