Se Shakespeare fosse stato una donna?


Se Shakespeare fosse stato una donna? Se provassimo, in poche righe, a immaginare cosa sarebbe accaduto se il grande drammaturgo inglese avesse indossato la gonna, uscirebbe forse un ritratto ironico come questo…


 

shakespeareSe Shakespeare fosse stato una donna certamente “Amleto” sarebbe stato donna e gli intrighi di Elsinore sarebbero cambiati non poco. Non uno spettro visibile da sentinelle e ufficiali ma tracce, se e supposizioni. Lo spettro sarebbe stato solo un’immagine, sua soltanto. Perché le donne ai tempi di William – le nobildonne – certo non avevano molto da fare e se William fosse stato una donna Miss Amleto avrebbe intravisto in qualche immagine, in qualche stanza o in quello stesso armadio qualcosa con il quale si sarebbe certamente torturata di pensieri: il tradimento, vero o presunto. (Povera Desdemona, cosa può fare un’immagine ormai insediatasi nelle stanze). Una donna quanto meno lo avrebbe trovato più affascinante da scrivere.

Che dire poi della pazzia di Ofelia? Chissà cos’avrebbe scritto se oltre ad essere donna si fosse anche incontrata in altre epoche con chi le avesse spiegato quel senso di colpa dopo l’uccisione del padre e la soddisfazione del suo desiderio sessuale (nelle stanze sconosciute). No. Una donna non l’avrebbe concesso scrivendo. Nessun desiderio soddisfatto. Ma morte sì. Questa realtà le avrebbe fatto cambiare certamente l’Amleto. Quindi Amleto non sarebbe più Amleto? Ofelia forse. Perbacco! Ma siamo nel 1600!

Shakespeare però è esistito, una fortuna nascere uomo.

Il rammarico è per quella Miss Amleto o Miss Shakespeare. Perché loro sull’inchiostro non hanno lasciato nulla. Questo aumenta il sapore delle immagini, non vi è dubbio; ma in quali profumi annegheremmo ora se le varie Miss Shakespeare non fossero state annientate nei secoli? Quanti significanti e quanti significati?

Silvia Gaviglio - autore.

Insoddisfatta e curiosa, maldestra e paurosa, si chiede di continuo cosa farà da grande sperando che nessuno mai le dia risposta, perchè ciò che desidera davvero è imparare, scoprire, farsi male. Certo è che non la si vede in giro senza un sogno tra i capelli o un libro in mano.

Leggi tutto >>


Più articoli di questo autore

Una frana di nome ItaliaUna frana di nome Italia
  Ogni volta vittime e danni. Ma l’Italia è così. Pare...
Leggi tutto >>
Herskovitz e i condizionamentiHerskovitz e i condizionamenti
  Quanto la nostra cultura ci influenza, ci condiziona? I...
Leggi tutto >>

I nostri redattori e collaboratori:

Sara è nata 27 anni fa vicino Roma. Con ostinata tenacia si sta laureando in Lettere classiche alla Sapienza...Read more >>
Viviana Emilia Spada nasce a Feltre (Belluno) il 19 Maggio 1958; nel 1961 si trasferisce con la famiglia...Read more >>
Torinese, classe 1968, lavora come bibliotecaria, è giornalista presso diversi giornali on line e cartacei,...Read more >>
Silvia Rosati nasce a Isola del Liri, piccolo centro della Ciociaria, nel 1990. Frequenta il liceo scientifico...Read more >>
Classe 1985. Tra un esame di Giurisprudenza e l’altro, crea il sito www.ilsatiro.com, sul quale confluiscono...Read more >>
View all authors

Seguici su Facebook